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A Bra, il cuore del vino indipendente.

Successo per la terza edizione de “Il Sabato del Vignaiolo”.


BRA (CN), 10 maggio 2025 – La città piemontese di Bra è diventata per un giorno il fulcro della viticoltura artigianale e indipendente. In occasione della terza edizione de Il Sabato del Vignaiolo, la manifestazione ha riunito sabato 10 maggio le delegazioni FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) di Langhe, Roero, Asti, Alessandria e Valle d’Aosta, in un evento che ha saputo coniugare cultura del territorio, convivialità e impegno per una viticoltura sostenibile.


L’appuntamento ha fatto parte della giornata nazionale che ha coinvolto simultaneamente oltre venti località italiane, richiamando in totale più di 1.500 soci FIVI. A Bra, il centro storico ha accolto una variegata platea di appassionati, operatori del settore e curiosi, trasformandosi in un vero e proprio “mercato del vino” a cielo aperto, con decine di banchi d’assaggio, masterclass, incontri pubblici e momenti di scambio diretto tra produttori e consumatori.



Un’esperienza oltre il calice

La filosofia dell’evento è chiara: riportare il vino alle sue radici, raccontandolo non solo come prodotto, ma come espressione viva del territorio e del lavoro di chi lo custodisce. Ogni produttore presente ha portato con sé non solo le proprie etichette, ma soprattutto la propria storia: piccoli vigneti, gestioni familiari, approcci agronomici rispettosi dell’ambiente e dell’identità locale.

«Il Sabato del Vignaiolo è il nostro modo di restituire umanità al vino», ha spiegato uno dei partecipanti dell’associazione FIVI Langhe, «perché dietro ogni bottiglia c’è un volto, una scelta, un impegno quotidiano».


Un’Italia che si ritrova nel vino

Mentre il format si è replicato in tutta Italia – dalle colline toscane ai vigneti etnei, passando per la Franciacorta e il Friuli – a Bra l’atmosfera è stata resa ancora più suggestiva dalla cornice storica e architettonica della città. Le delegazioni del nord-ovest hanno voluto mettere in evidenza l’enorme varietà ampelografica e culturale della loro terra: nebbioli di montagna, barbere vibranti, arneis profumati e vitigni rari della Valle d’Aosta hanno catturato l’interesse di un pubblico sempre più consapevole e curioso.

Oltre alle degustazioni, i momenti di approfondimento hanno avuto un ruolo centrale: si è discusso di sostenibilità, di biodiversità, ma anche delle difficoltà quotidiane che i piccoli produttori affrontano nel contesto di un mercato del vino sempre più globalizzato e standardizzato.


Un evento in crescita

Diletta Nember, vicepresidente nazionale FIVI, ha dichiarato che il Sabato del Vignaiolo è oggi «una rete di relazioni umane e professionali che mette al centro la qualità, la trasparenza e il rispetto per il territorio». Il successo dell’edizione 2025 dimostra come ci sia un pubblico sempre più numeroso e attento, pronto a premiare l’autenticità e a supportare una filiera del vino che valorizzi l’artigianalità piuttosto che la quantità.


Il brindisi finale

A Bra, la giornata si è chiusa con un brindisi collettivo, sotto il sole di maggio e il sorriso condiviso di chi crede ancora che il vino sia prima di tutto incontro. Un rito semplice ma potente, che ha suggellato un evento ormai imprescindibile nel calendario enoico italiano.

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