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Immagine del redattoreMassimo Gavello

Nelle Langhe si vendono solo le bottiglie !

In un'altra edizione da record di Grandi Langhe, arriva il messaggio dei produttori.


TORINO - In un periodo in cui, anche il mondo del vino sta subendo un rallentamento, dato da un contesto economico e geopolitico incerto, da Grandi Langhe 2024 arriva una luce in fondo al tunnel, che per questo territorio si chiama "rilancio".


Si è appena conclusa alle OGR di Torino, con un notevole successo, la prima grande kermesse vinicola del 2024: Grandi Langhe.



L'ottava edizione dell'evento, promosso dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e dal Consorzio di Tutela del Roero, ha raggiunto un altro record prima ancora di iniziare: sono state oltre 300 le cantine che si sono iscritte.


Dopo aver avuto come ospiti il Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte, quest'anno abbiamo potuto apprezzare un grande banco d’assaggio del Consorzio Alta Langa, a confermare l’intenzione di tendere la mano ad altri territori per rappresentare al meglio l’intera regione vitivinicola piemontese.



I tantissimi i buyer stranieri invitati a Torino, per scoprire i vini di Langhe e Roero, consentiranno nei prossimi anni di migliorare ancora l'esportazione che ricordiamo per il Barolo essere intorno all'80% e per il Barbaresco al 62%, con le altre Doc e Docg a seguire ma in decisa crescita.



Ma come sempre Grandi Langhe non è stato solo un momento di degustazione, pubbliche relazioni e promozione. La discussione ha avuto un ruolo da protagonista nella prima giornata della manifestazione con la terza edizione di CHANGES e il dibattito dal tema ‘Langhe (not) for sale’“, un momento di approfondimento sui grandi temi legati al mondo del vino e della sua produzione, un'occasione per riflettere e dialogare sulla sostenibilità e sui cambiamenti in atto nel mondo dell'enologia.


Il tema di quest'anno era molto chiaro: le Langhe non sono in vendita!

Nonostante l'interesse di capitali stranieri che cercano di investire in queste zone vinicole dal valore quasi proibitivo, le oltre 200 cantine coinvolte nella ricerca condotta dall'Università Cattolica del Sacro Cuore dimostrano che la passione, la tradizione e la cultura del vino italiano sono ben radicate in questo territorio. E non c'è prezzo che possa comprarle!


In Sala Fucine, tra i banchi dei produttori, il dibattito sul futuro delle Langhe si è fatto sentire in modo più acceso sulle proposte di modifica ai disciplinari di Barolo e Barbaresco presentate alla vigilia dell'evento dal Consorzio. La soluzione non è ripiantare ettari a caso, ma lavorare con intelligenza e rispetto del territorio, anche in vista dei cambiamenti climatici.


Da Grandi Langhe 2024 esce un unico grande messaggio dei produttori di Langhe e Roero:

"Noi siamo pronti a difendere la qualità dei nostri vini e a lottare per il nostro territorio, il nostro patrimonio, la nostra anima!"


La nostra visita tra i banchi d’assaggio di Grandi Langhe 2024




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