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Immagine del redattoreMassimo Gavello

Quando Marilyn Monroe arrivo’ ad Alba per il tartufo.

Faceva molto freddo in quell’autunno del 1961 un po' anomalo, di quelli che ti devi mettere il cappotto, il sole disegnava i sentieri che da Roddi guardano verso la Morra.

La raccolta del tartufo era abbondante e come sempre il trifolau Barot portava tutti i santi giorni al Savona al signor Giacomo Morra grossi fazzoletti pieni di trifole, le posava sul bancone vicino al bar, soddisfatto che tutti mettessero il naso in quella grazia di Dio. I migliori raccoglitori di tartufi erano lui e Talin dalla Morra Professore e docente all’università unica di Fox terrier ruvidi, se la tiravano perché sapevano che nessun altro poteva star loro al passo dentro quella miniera nascosta di tartufaie naturali che era il bosco sotto casa.



Fu allora che Marilyn mise piede nella capitale delle Langhe, accompagnata da un gruppo di amici. Arrivano all’hotel Savona un sabato sera, ad accoglierli c’era Giacomo e la sua consorte Teresa. Avevano preferito che non si facesse molto clamore, volevano che pochi sapessero che Marilyn Monroe aveva lasciato Hollywood per venire ad Alba a prendere il premio, un tartufo gigante omaggio della città e del suo mentore. Era comprensibile, si sarebbero accalcate migliaia di persone per vederla. Giacomo una festa della consegna l’aveva preparata eccome, l’aveva organizzata insieme al sindaco di Roddi il giorno dopo nella piazza del paese. Aveva fatto preparare un tendone e un piccolo palcoscenico ma prima l’avrebbe portata nei boschi per mostrarle come avviene la ricerca del tartufo: il trifolau Barot e i suoi cani l’avrebbero incantata come in un film, recitando la parte alla perfezione in quel panorama unico sotto il castello accarezzato dalle nebbie e dai colori delle vigne.


Bernardo Camera aveva venti anni, suonava nell’orchestrina chiamata in onore dell'ospite. Avrebbe eseguito "My heart belongs" o "To Daddy", dedicate a lei. Quando arrivò ci fu un sussulto, tutti rimasero muti per qualche secondo poi lei con quella grazia fatale che le apparteneva regalò un sorriso e ringraziò Giacomo Morra e gli abitanti per la calorosa accoglienza; fu felice di ricevere il tartufo dedicatole e soprattutto ringraziò i trifolao presenti per la magia che la ricerca del tartufo le aveva trasmesso.


Disse: "Erano anni che non facevo una passeggiata nei boschi impegnata tra un set e un salotto, non sapevo più cosa volesse dire, grazie per avermelo fatto riscoprire, me lo ricorderò per sempre, grazie ancora". Ci fu un attimo di commozione, seguì la premiazione e i convenevoli poi iniziò la festa con balli e canti e con un’ottima carne cruda al tartufo, indimenticabile. La videro in pochi andare via, salutò in fretta e salì sull’auto che l’attendeva sotto una sottile pioggerellina. Bernardo Camera fu tra quelli che la videro per ultimi allontanarsi verso Alba. Poi ne sentì parlare, ma egli non volle parlarne mai. la proiezione del film "Il principe e la ballerina" di Laurence Olivier.

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